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archivio > Archivio sulla sinistra>Bruno Maffi, due voci da "Dizionario di Cultura Politica" (Autas, Milano, 1946)

aggiornato al: 27/03/2008

Autas, Milano, 1946

Nel 1946 esce a Milano a cura di Antonio Basso, edito dalla casa editrice AUTAS (abbreviazione, come si legge dal logo, di: Autori Associati) un «Dizionario di cultura politica».

La data della pubblicazione del libro non è riportata ma si evince dalla "avvertenza  al lettore" che è datata Milano, 1° settembre 1946.

Poco sappiamo di Antonio Basso,che curò il lavoro, se non che nacque a Maltrasio (Como) l'1 marzo 1892 e morì a Milano il 24 novembre 1976 e che partecipò nel 1945 alla attività della rivista antifascista "Lo Stato moderno".

Tra i numerosi collaboratori di questo «Dizionario di cultura politica» è presente anche Bruno Maffi con due voci:

--"Partito comunista internazionalista" (nel quadro della voce "comunismo" che comprende varie parti) e,

--"Trotskismo".

Siamo lieti di presentare le due "voci" ai nostri lettori.

 

 

 

Il Partito comunista internazionalista

 

Nato sulla fine del 1942, il P.C.Int. è tuttavia il punto di arrivo di un lungo processo di elaborazione ideologica che ha le sue radici nell'opera svolta in seno al P.S.I. (v.) durante e immediatamente dopo la prima guerra mondiale dall'ala intransigente e dalla frazione astensionista (creatrice nel 1921 del Partito Comunista d'Italia) e nelle posizioni critiche assunte dalla Sinistra italiana in seno al P.C.I. e all'Internazionale in seguito all'abbandono del tradizionale programma d'intransigenza rivoluzionaria ed alla accettazione di una tattica tendenzialmente riformista sulla scia dell'evoluzione compiuta dall'U.R.S.S. sotto la direzione politica dello stalinismo. Partendo da una rigida posizione di classe e rivendicando in pieno il programma costitutivo del P.C.I. (Congressi di Livorno, 1921, e Roma, 1922) e dell'Internazionale Comunista (Congresso di Mosca, 1920), il P.C.Int. ha condotto la lotta clandestina su una base completamente diversa dagli altri partiti antifascisti, combattendo cioè tanto il fascismo quanto la democrazia che si preparava a succedergli, e rivendicando alla sola rivoluzione proletaria il compito storico di abbattere, insieme con la società borghese, il regime di violenza organizzata e di totalitarismo impersonato da Mussolini e da Hitler; ha preso posizione contro la guerra tanto fascista quanto democratica chiamando i proletari non già a combattere per questo o quel blocco belligerante (da esso considerati sempre e necessariamente imperialistici) ma a trasformare la guerra in guerra civile per l'abbattimento del capitalismo attraverso la diserzione, il sabotaggio, il disfattismo rivoluzionario, l'azione di classe; dopo l'insurrezione, ha condotto una vivace critica alla politica dei partiti socialista e comunista e alla tattica della collaborazione e della solidarietà nazionale, ha denunciato nei C.L.N. (v.) un organismo di conciliazione fra le classi che avrebbe permesso al capitalismo italiano e internazionale di operare senza violente scosse sociali il cambiamento del personale di governo lasciando intatta la struttura politica e sociale dello Stato, ed ha riaffermato la necessità che, nella crisi capitalistica aperta dalla guerra, il proletariato si organizzi come classe autonoma nei suoi organismi di lotta - il sindacato di classe e il partito di classe - per prepararsi all'assalto rivoluzionario al potere. Nettamente ostile ad ogni forma di collaborazione fra le due classi antagoniste della società moderna, il P.C.Int. imposta inoltre la sua battaglia politica sulla stretta connessione delle lotte del proletariato italiano con quelle dei proletari degli altri paesi e rivendica la necessità della costituzione di una nuova Internazionale dei Lavoratori, basata sullo stesso programma di rigida intransigenza rivoluzionaria che già presiedette alla nascita della III Internazionale e che sta alla base del suo programma specifico. Il Partito ha il suo organo nazionale nel settimanale «Battaglia Comunista», pubblicato a Milano, e il suo organo teorico nella rivista «Prometeo».

 

B.M..

 

La voce è tratta da:

 

«Dizionario di Cultura Politica» a cura di Antonio Basso, AUTAS, Milano, [1946]

 

 

 

Trotzkismo

 

Termine generico col quale si designano tutte le correnti che si richiamano alle posizioni politiche difese da Trotzkij (v.) in seno al partito comunista russo, nell'Internazionale e all'estero contro la teoria staliniana del «socialismo in un solo paese» e la tattica di compromesso e di abbandono dei postulati tradizionali del marxismo che ne è derivata. Al centro di questa posizione critica è la teoria della «rivoluzione permanente» (secondo la quale, nella fase attuale del capitalismo, ogni «rivoluzione borghese» trapassa in rivoluzione proletaria e, d'altra parte, il successo di quest'ultima è condizionato dall'irrompere internazionale dalla rivolta di classe), ma i movimenti e partiti trotzkisti sono soprattutto caratterizzati dal loro oscillare intorno ad una posizione di centro, per cui tendono ad allontanarsi dalla conclamata intransigenza rivoluzionaria per accettare alleanze condizionate con le stesse correnti opportuniste, o attraverso l'adozione della parola d'ordine della «difesa dell'U.R.S.S.», o attraverso la politica dei blocchi proletari contro supposti o reali ritorni reazionari e di destra borghese; onde si spiegano l'appoggio dato ai governi socialcomunisti - pur criticati e combattuti -, l'ingresso delle formazioni trotzkiste di diversi paesi nel partito socialista, la tattica del favoreggiamento dei moti d'indipendenza coloniale contro l'imperialismo delle grandi potenze occupanti, ecc. I movimenti trotzkisti, estremamente variegati e frammentari, aderiscono alla IV Internazionale, fondata da Trotzkij nel 1932, ma rimasta tuttora allo stato embrionale. In Italia si richiama alla ideologia trotzkista il «Partito Operaio Comunista», operante soprattutto nell' Italia Meridionale, che pubblica a Roma il periodico «IV Internazionale».

 

B.M.

 

 

 La voce è tratta da:

 

«Dizionario di Cultura Politica» a cura di Antonio Basso, AUTAS, Milano, [1946]