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archivio > Lettere di Bordiga>Corrispondenza Bordiga-Rizzi 1956

aggiornato al: 12/09/2007

Lettere inedite o poco conosciute

Cominciamo a pubblicare in questa sezione  lettere inedite o poco conosciute dell'ampia corrispondenza che Bordiga mantenne durante tutta la sua vita.
Riteniamo inutile e dannoso circondare questa corrispondenza di mistero e fare di qualche lettera la proprietà privata di chi ne è venuto in possesso; preferiamo invece che questo epistolario, o purtroppo solo parte di esso, sia a disposizione di chi può nutrire interesse alla cosa (anche se oggi gli interessati non possono che essere pochi).

La prima lettera di Bordiga, inedita fino ad oggi, indirizzata a Bruno Rizzi sembra, nelle sue battute iniziali, far riferimento ad uno scambio epistolare precedente di cui però non sappiamo nulla. Precisiamo solo che la "riunione di Torino" cui Bordiga si riferisce è una delle consuete riunioni del Partito Comunista Internazionalista e precisamente la: «Riunione di Torino del 19-20 maggio 1956, intitolata "La Russia nella grande rivoluzione e nella società contemporanea" il cui resoconto è riportato in "il programma comunista" nn. 12-14, 1956».
La risposta di Bruno Rizzi è, nell'originale, scritta a mano, con alcune parole di non facile decifrazione (cosa che abbiamo segnalato). Il Charles Gide (1847-1932) cui Rizzi si riferisce nella lettera era un professore universitario e un teorico del movimento cooperativista.

Napoli 29 luglio 1956

Caro Rizzi,
volli dire che non era il caso di reciprocamente propagandarsi, perchè ti capivo abbarbicato alle tue idee. Se tu mi consideri testardo dalla parte mia la conclusione è la stessa: ossia inutile una discussione diretta a voce o per iscritto.
Tuttavia aggiungo poche note.
1. Deliberatamente non romperò mai il muro del silenzio, in nessun paese del mondo. Tu dici bene  che il solo mezzo è vendersi. A ciò non si oppone una ragione morale, ma il fatto "scientifico" che rompendolo poi si parla secondo l'ideologia di chi ha pagato.
2. Non abbatto l'idea della forma intermedia tra capitalismo e socialismo su una fin de non recevoir, ma su uno studio scientifico dei fatti contemporanei che confermano la dottrina del trait-d'union capitalismo socialismo senza tramezzini. Potresti vederlo negli articoli scritti contro Socialisme ou Barbarie e nella cronaca della recente riunione di Torino. Le ragioni valgono per la tua concezione del collettivismo burocratico.
3.Io non ho scoperto nulla di nuovo e dimostro che ciò non si deve a mia fessaggine o pochezza ma al fatto che la fase che si traversa non è di quelle in cui si fanno scoperte, che corrispose al tempo di Marx. Quindi lotta contro scopritori e innovatori, presi tutti insieme. Vedi se credi i due "Dialogati", e non prendertene se non medito un Dialogato con Rizzi.
4. Sussiste come ogni altra la ipotesi di una mia sgarrata. Ma la teoria della terza forma abolisce il marxismo, e solo in quel tempo se ne poteva formare una diversa.  Cadiamo tutti nel generale fessame. In buona compagnia: con Carlo Vladimiro e Leone.
5. Anche nel lato negativo della Managerial Era la teoria della terza forma è fasulla. Sono un tecnico (non burocrate) e ti assicuro che oggi i tecnici puzzano terribilmente: a mandare via tecnici managers e burocrati basta un manico di scopa. Per il Capitale, non legato a persone o a gruppi umani ma sovrastante essi e noi, ci vorrà, tra non meno di 25 anni, la Rivoluzione.
6. La idea tua e dei consimili abbatte il marxismo per questo: voi vedete prima quelli che vogliono sfruttare, poi il loro potere e poi lo sfruttamento. Marx vede invece prima un migliore rendimento sociale di nuove forme, poi la nuova classe, poi il nuovo potere, e poi lo sfruttamento da parte di quella e di questo. Una cosa tutta diversa. Ne devi mollare una.
7. Scrivo questo senza speranza. Cerco da cinquant'anni il contraddittore  ideale che mi gridi: tu e Marx siete fessi. Non trovo che marxisti.
Dammi del fesso, che non mi offendo,e chiudiamo.
Cari saluti

 Montecatini 29/8/956

Caro Bordiga,
la tua lettera del 29/7 l'ho letta ieri qui a Montecatini dove mi raggiunse. Rilevo la tua invocazione di "chiudere" e mi spiace se nel frattempo ti inviai 3 o 4 puntate sul rapporto di produzione nell'URSS. Francamente vorrei chiudere anch'io, non perchè veda come te l'inutilità di una chiarificazione, ma perchè mi è avvilente insistere contro la tua riluttanza.
Purtroppo da 35 anni non ci si vede tra vecchi compagni e ne scende che al primo incontro non si rigettano le idee di un altro perchè si giudicano errate, si fa peggio: gli prestiamo teorie diverse dal suo reale pensiero. È per questo che ti rispondo.
1) Non ho voluto intervenire per farti rompere il tuo "muro del silenzio". Non sapevo neanche che tu lo volessi. Ti devo aver detto che io ho i miei libri che restano lettera morta perchè chi non si vende non verrà mai lanciato. Proprio per ragioni scientifiche e morali non cambio il mio pensiero, figuriamoci se posso proporre a te tale immondezza.
2) Non sostengo affatto la necessaria interpolazione del Coll. Burocr. tra società capitalista e socialista. Sostengo che si può passare direttamente al Socialismo senza "tramezzini". Purtroppo viene il Coll. Buroc. e non il Socialismo. Non si tratta di un tramezzino, ma di un rinculo della società capitalista a forme già superate dai nostri antenati. Anche Trotsky cadde, forse volutamente, in questo errore nel giudicare la mia teoria del Coll. Burocr. Lui fu più colpevole di te perchè aveva letto la Burocratisation du Monde.
3) Vedo benissimo che tu non hai scoperto nulla. Resta a vedere se realmente questa "fase" è di quelle "in cui non si fanno scoperte" o se tu personalmente non ne hai avuta la possibilità. Modestia a parte, a me sembra che questa fase permetta scoperte più grandi di quelle fatte da Marx e che confermi storicamente il materialismo dialettico. Se vuoi lottare contro scopritori ed innovatori è affar tuo, ma una elementare prudenza vorrebbe che se ne conoscesse il pensiero e le ragioni che li hanno portati alle loro conclusioni.
4) "La teoria della terza forma" non "abolisce il marxismo". E' una pretesa tua, come lo fu di Trotsky nel 1939. I fatti hanno dimostrato soltanto che l'assunto marxista per cui l'abolizione della proprietà privata e la statizzazione produttivo-distributiva dovevano condurre al Socialismo, è un assunto sbagliato. Abbiamo sbagliata la costruzione del Socialismo in Russia proprio perchè ci siamo contenuti come giacobini e non come marxisti. Abbiamo fatto leva sul fattore politico-giuridico invece che su quello economico come vuole il marxismo. Erano i rapporti di produzione e di distribuzione di genere socialista che dovevano essere applicati. Non basta eliminare la proprietà privata. I fatti hanno dimostrato che la specie di proprietà collettiva inaugurata in Russia serve come base giuridica ad un mondo nuovo che non è, né capitalista, né socialista. Idem per l'economia che colà è stata applicata; non è di genere socialista. Mi dirai qual'è quest'ultima e qui sarei anche pronto a dare soddisfazione a gente che voglia discutere ed obiettivamente valutare. Ma se tu non mi ritieni degno dei tuoi dialoghi non so che farci. Marx non ha neanche spiegato che cosa siano i rapporti di produzione, non ha detto come funzionano. Ha fatto delle affermazioni intuitivamente vere (la base di un sistema economico specifico). Il sottoscritto si è spiegato largamente per chi vuol leggere ed ha trovato le documentazioni storiche per cui il materialismo dialettico non è più questione di fede, ma di sapere. Marx non ha neanche detto che cosa sia di preciso il Capitale. Trovami una sua definizione dello stesso se puoi. Io, potrò sbagliarmi, ma credo di averlo insegnato anche al sig. Charle Gide che cosa è il Capitale perché anche lui non lo sa. Controlla e vedrai che non parlo a vanvera. Marx in una noticina disse che non è una cosa e qui fu più grande di tutti ma non arrivò a definirlo anche se scrisse "Il Capitale".
5) I tecnici non sono i burocrati. Burnham ha copiato anche i miei errori. Io mi corressi presto. In Russia molti tecnici pagano gli errori dei burocrati e vengono incolpati di sabotaggio. Il nucleo centrale dell'odierna classe dirigente burocratica in Russia fu proprio il partito bolscevico che degenerò per adattarsi ad una situazione di fatto da lui creata anche se non voluta. La nuova classe dirigente è insediata nello Stato dal quale dirige politicamente e amministra economicamente il Mondo del Coll. Burocr. I tecnici sono suoi dipendenti, ma il commissario politico dell'azienda od il manager , questi sì sono burocrati. Quanto ci sarebbe da discutere, amico, per fare un po' di luce! Tra 25 anni potrai fare a meno di fare la Rivoluzione perchè la Controrivoluzione impererà su tutto il pianeta o quasi. Oggi è a metà ed il Coll. Buroc. si sviluppa male nei paesi capitalisti perchè il sistema economico di questi non è più propulsivo. C'è una legge economica che impone l'aumento della produzione (non corrosiva) [la parola non è ben chiara] anche se Marx e gli economisti borghesi non l'hanno vista.
6) Io prima vedo i rapporti di produzione e le leggi generali dell'Economia, poi le costruzioni politiche, giuridiche e manuali [la parola non è ben chiara] che scendono dai rapporti produttivi e distributivi genericamente in atto.
7) Io invece scrivo colla speranza che tu risolva questo dilemma: ho a che fare con un paranoico o con un cosciente studioso che merita di essere conosciuto.
Mi guardo bene dal darti del fesso e tu dammi del matto se vuoi, ma il tuo giudizio peccherà sempre d'imprudenza per non avere lette le migliaia di pagine marxiste scritte da un matto.


Bruno Rizzi