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archivio > Lettere di Bordiga>33. Articoli di "Prometeo" sulla guerra di Spagna (Prometeo, n. 149, 31 ottobre 1937)

aggiornato al: 14/09/2010

Prometeo, n. 149, 31 ottobre 1937

Quanto pubblichiamo questa volta di  Prometeo riferito alla guerra di Spagna, necessita di alcune spiegazioni per permettere un poco capire di chi si parla nella estrema frammentazione della opposizione al corso controrivoluzionario del comunismo americano e immaginare in quale ambiente i compagni americani legati alla Frazione Italiana si muovessero.

1) Non siamo riusciti a trovare a chi corrispondano, fra i compagni della Frazione negli USA le iniziali A.M. di chi scrive la lettera inviata alla C.E. della Frazione da Niagara Falls.

2) Hugo Oehler (1903 - 1983) (e non Oelher come viene scritto nell'articolo), seguace di Cannon, imboccò nei primi anni trenta una linea di estrema sinistra che lo portò a fondare nel 1935 la Revolutionary Workers league (RWL). Andò poi in Spagna nel corso della guerra civile e subì una lieve pena detentiva. Negli anni quaranta cessò di essere il primo dirigente della RWL e scomparve dalla scena  nei primi  anni cinquanta.

3) William Krehm (e non Kram come viene scritto) era un  giornalista e fece parte della C.L.A. (Communist League of America) che era una organizzazione trotzkista con cui ruppe nel 1934 dando il proprio sostegno a B.J.Field e alla sua League for a Revolutionary Workers Party (L.R.W.P.) di cui fu il principale dirigente in Canada alla fine degli anni trenta.

4) B.J. Field (1900 - 1977) fece parte dell'opposizione trotzkista in America e nel 1932 fece visita a Trotsky in Turchia; ruppe nel 1934 con la C.L.A. e creò la L.R.W.P. Abbandonò prima dello scoppio della seconda guerra mondiale anche questa organizzazione e scomparve dalla scena.

5) Albert Weisbord (1900 - 1977), militante del Partito Comunista Americano, sostenne le posizioni di Jay Lovestone e con questo fu espulso dal partito nel 1929. Nel 1931 fondò la Communist League of Struggle (C.L.S.); nel 1932 fece visita a Trotsky a Prinkipo. Fu poi in Spagna nel 1937 e là lavorò con il POUM.

 

33

 

 

Corrispondenze

 

Dagli Stati Uniti

Niagara Falls, 29 agosto 1937

Alla C.E.

Carissimi Compagni,

                               nella vostra lettera del 18 luglio ai compagni di New York, domandate: «Non ci avete più parlato di A.M. che aveva dei gravi dissensi con la frazione a proposito degli avvenimenti spagnoli. A che punto stanno le divergenze?» Vi rispondo subito che le divergenze dipendevano da questo: che voi conoscete uomini, partiti e situazioni, conoscete il pensiero dei maestri e la posizione di Lenin rispetto a Kerenski in Russia nel 1917, e da questo avete potuto prendere una posizione giusta, rivoluzionaria. Mentre io di questo mi trovo quasi all'oscuro. Conosco un poco gli uomini, un poco i partiti e poco la situazione, e da quello che leggevo sui giornali borghesi di qui, arrivavo alla posizione che noi avremmo dovuto combattere contro Franco per impedire alle orde fasciste di occupare la Spagna, dove noi avremmo potuto organizzare il partito. Combattere contro il governo, perché formato da piccoli borghesi e da uomini da non aver fiducia. Pensavo e dicevo che la piccola borghesia, nella lotta contro la grossa borghesia, per avere la fiducia del proletariato gli concede alcune riforme, ma non più in là delle riforme, e che in seguito ritoglie al proletariato quello che gli aveva dato quando ne aveva avuto bisogno. Ripeto che così pensavo e dicevo, mentre che al lume dell'esperienza abbiamo visto che il governo «antifascista» non vuole la fiducia del proletariato, ma quella della borghesia delle nazioni «democratiche», e per questa fiducia e per togliere al proletariato non le riforme che le aveva accordato, ma quelle che il proletariato si era preso da sé, dopo il 19 luglio dell'anno scorso, la borghesia «antifascista» massacra i proletari, proprio come fa la borghesia fascista di Franco, con la differenza che i massacrati da Franco hanno l'onore di sepoltura dal proletariato, vengono dal proletariato riconosciuti come i suoi morti, le sue vittime della borghesia, mentre che i massacrati dai «compagni» del governo antifascista vengono disonorati, calpestati come controrivoluzionari, e presi per tali dai proletari nei partiti divenuti controrivoluzionari. Stalin ha fatto e fa scuola. In Russia sono stati e vengono massacrati uomini che sono stati nelle carceri, nella Siberia, sono stati nascosti sotto terra nelle tipografie che stampavano gli opuscoli e i manifestini che con tanto rischio distribuivano al proletariato e ai contadini, che hanno preparato, fatto e difesa la rivoluzione.

Io non so come nella mente dei proletari non sorge la domanda: Ma come mai, perché uomini che hanno fatto tanto devono essere massacrati come controrivoluzionari?

Possibile che uomini che hanno abbattuto la nobiltà e la borghesia, che oggi potrebbero fare la vita tranquilla, godersi la pensione della rivoluzione, si sono messi a fare la spia, come li accusa la borghesia di Stalin, in favore della Germania e il Giappone? I proletari non devono credere, i proletari devono voler sapere, devono andare fino in fondo a conoscere i fatti che li riguardano.

Oggi sono i compagni russi e spagnoli massacrati, domani potrebbe essere la volta dei compagni italiani o di altra nazione. E si tratta più di tutti non tanto della vita di un gruppo di compagni, ma si tratta della sorte di tutto il proletariato. Io ho abbandonato la posizione che per un poco credevo giusta e difendo la posizione della frazione. I proletari non hanno patria da difendere. La patria dei proletari è dove finisce quella della borghesia, cioè dove il potere della borghesia viene distrutto e viene instaurata la dittatura del proletariato, e per dirla più giusta, il concetto di patria non è comunista, i comunisti degni di questo nome devono essere internazionalisti.

Saluti comunisti e fraterni.

A.M.

 

 

 

«Né aderire né boicottare»

 

Questa formula ha rappresentato il confusionismo che dominava il PSI nel periodo della guerra per salvare la democrazia dalla tirannia. Il P.S.I. era l'unico che non aveva «aderito» alla guerra, però la sua posizione ha permesso al capitalismo italiano di rinsaldare la sua fondamenta dalla scossa subita per l'ondata dell'azione proletaria. La guerra imperialista in Ispagna, il cui compito principale è quello di massacrare quanti più proletari è possibile senza correre il rischio di perdere la propria natura provoca oggi il medesimo confusionismo non solo nei due partiti traditori: il soc.-dem. ed il cosiddetto comunista, ma anche in quei gruppi che dovevano rappresentare la reazione marxista al contro-rivoluzionarismo staliniano. Il fatto che pochi sono quei gruppi capaci di analizzare il conflitto in Spagna da un punto di vista marxista è dato dal fatto che loro hanno vissuto una vita superficiale armandosi solamente dell'ideologia della sinistra russa senza una propria esperienza del loro movimento indigeno.

Al comizio di Irving Plaza dove oratore era Hugo Oelher, segretario della Revolutionary Workers League, recentemente liberato dalle prigioni di Barcellona, dove era arrestato pei movimenti del 5 maggio, il suo discorso e l'intervento nella discussione di altri quattro gruppi che si chiamano marxisti ha dimostrato in quale stato di confusionismo si trovano. Per quanto tutti questi gruppi sono in disaccordo, l'atmosfera del comizio dimostrava che tutti e quattro (trotzkisti, gruppo Field, Waisbord e il gruppo Oelher) in realtà non si trovano che alla sinistra dei social-centristi cioè della borghesia.

Il conferenziere ha parlato di «rivoluzione spagnola», giusto come parlano gli anarchici e tutti i confusionari. Criticava il POUM, il quale negava la necessità una insurrezione mentre l'oratore parlava della rivoluzione già avvenuta e del controllo e della forza del proletariato barcellonese.

Criticato per l'appoggio morale e materiale a Valencia («col diritto alla critica»), lui Oelher affermava di non essere contro quei liberali od altri che mandano aiuto al governo di Valencia. E qui dopo un racconto cronistorico come un maestro di scuola arrivò alla fase né aderire né boicottare. Così la R.W.L. manda  denaro specificatamente a quei compagni che la pensano come essa senza prendere posizione  sull'aiuto che va a Valenza. Come può Oelher affermare che il governo di Valenza è reazionario e che il medesimo denaro che il gruppo di Field mandava al POUM questo veniva usato contro i rivoluzionari e nello stesso tempo né aderire né boicottare?

Qualcuno ha voluto dire che collaborando per diversi mesi con il POUM abbia ereditato quella paura politica dalla quale era infestata quest'ultima il POUM. Ma non è così, nati in un movimento di manovrismo e settarismo i leaders della R.W.L. non vedono la classe loro, vedono la reclame che può avere la loro organizzazione e null'altro.

Un'altra affermazione fatta dall'oratore dimostra come loro sono parte del Fronte popolare se non organicamente bensì da un punto di vista degli interessi di classe. L'oratore ha affermato ripetutamente che loro non sono per il disfattismo del fronte ed afferma immediatamente che se domani la Russia con un blocco di capitalisti sarebbe in guerra con un altro blocco allora ... sarebbero per il disfattismo e per trasformare la guerra imperialista in guerra civile. Domani sì, oggi no. E perché?

La R.W.L., come gli anarchici e tutti i gruppi e partiti eccetto la nostra frazione, quella belga e il gruppo messicano, vedono due fronti di lotta in Spagna se non tre: il conflitto inter-imperialista, il pericolo fascista e la difesa della democrazia e con la teoria della rivoluzione permanente noi dobbiamo non essere contro la democrazia nella lotta contro il fascismo e dobbiamo dimostrare che Franco è un traditore perché vuole servire la patria. E non mancano di appellarsi agli incidenti per quanto storici della rivoluzione russa. Però appellandosi a questa ed a Lenin si dimenticano che questi incidenti storici erano dal maestro compresi e non rappresentavano una teoria da seguirsi ma bensì di analizzare in senso critico.

I manifestini in difesa di Oelher ed il presidente che l'ha presentato han dichiarato: «il nostro segretario è andato in Spagna per organizzare i Soviet» come Trotzky nel 1905 si è recato a Pietrogrado per formare il Partito ma affaccendato nei Soviet si è dimenticato del Partito. Peccato che Trotzki e tutti i suoi seguaci rimangano ancora dimentichi su di questa questione fondamentale. Questo non è un gioco, questo è il concetto trotzkista sul ruolo che hanno i rivoluzionari nel movimento, non come parti di questo, ma indipendente dalle ragioni storiche che determinano i movimenti. Oelher è andato in Spagna per formare i Soviet e formare il partito. Non è riuscito? La causa non è sua il  Partito non si è formato in quanto il congresso del POUM non si è realizzato e di conseguenza la «sinistra» di questo non ha potuto leggere le «tesi» che Oelher e Kram hanno redatto.

Quello che si può dire è che tutti questi gruppi formano una sorta di POUM americano. Weisbord vuole essere il rappresentante ufficiale (scrivendo un articolo per la «Batalla», il rappresentante di quest'ultima lo hanno chiamato all'ordine dicendogli che l'articolo conteneva alcuni punti che loro non condividevano. Waisbord ha risposto; «that's alright», correggetelo io voglio scrivere dal punto di vista del POUM), Field ha fatto un teatro di marionette con i posti della CNT e del POUM i trotzkisti lo difendono nel P.S. ed Oelher ci ha collaborato attivamente.

Nelle domande e nella discussione non una domanda seria concernente la natura del conflitto spagnolo. Tutti sembravano essere concentrati se la sinistra del POUM potrà formare un partito.

Un nostro compagno ha domandato come può la R.W.L. avere per parola d'ordine il diritto democratico per la Spagna e per le organizzazioni operaie se tutti hanno preso posizione contro il proletariato. Senza risposta. Come può la R.W.L.  parlare di insurrezione quando è contro il disgregamento dell'esercito il quale è controllato dalla borghesia. Nella terza domanda si ha chiesto alla R.W.L. se si dimenticava che dalla parte di Franco ci sono pure dei proletari e dei contadini. L'oratore malgrado che abbia avuto un'ora e mezzo a sua disposizione per le risposte, malgrado che abbia risposto diverse volte ad una stessa domanda si è guardato bene di rispondere a una sola delle nostre domande. Noi si era stati i primi a formolarle, eravamo seduti in faccia all'oratore. Malgrado ciò lui ci ha ignorato. Non ha risposto perché non poteva rispondere, perché le nostre domande semplici come erano l'avrebbe portato fuori dall'ambito in cui si trovava e non voleva compromettersi di fronte agli altri gruppi che erano presenti. Anche in questa occasione è rimasto fedele alla tattica di né aderire né boicottare.

 

Prometeo n. 149, 31 ottobre 1937