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archivio > Gli scheletri nell'armadio>Il sinistrismo maschera della Gestapo

aggiornato al: 26/10/2007

n.6 del dicembre 1943 di La nostra lotta, giornale del p.c.i.

L'articolo che qui ripubblichiamo «Il "sinistrismo" maschera della Gestapo» è un esempio di come il p.c.i., durante gli anni della seconda guerra mondiale, regolava la "discussione" con chi si poneva alla sua sinistra e si opponeva alla sua politica. Una politica che, dal rispetto nel periodo 1939-1941 dell'alleanza russo-tedesca, era diventata ferocemente antinazista ed antifascista dopo l'invasione della Russia da parte della Germania e alla lotta di classe aveva sostituito e preferito la lotta patriottica di liberazione nazionale. 
Lo scritto  apparve nel n. 6 del dicembre 1943 di La nostra lotta, giornale  del p.c.i., ed il suo autore fu Pietro Secchia. L'invito all'assassinio era rivolto contro i militanti di "Stella Rossa" organo del "partito comunista integrale", formazione piemontese il cui leader Temistocle Vaccarella fu liquidato a  Milano nel giugno 1944 da agenti piccisti (che non vennero mai comunque individuati), contro i militanti di "Prometeo" organo del "partito comunista internazionalista" che vide cadere sotto il fuoco stalinista Fausto Atti (a Trebbo, nel bolognese, il 27 marzo 1945) e Mario Acquaviva (a Casale Monferrato l'11 luglio 1945), e contro quelli di "Bandiera Rossa" organo del "Fronte proletario rivoluzionario" organizzato nel nord Italia da Lelio Basso. Anche nel caso di Lelio Basso ci fu un documentato tentativo di assassinio prima che l'esperienza di "Bandiera Rossa" terminasse e Lelio Basso ritornasse nel PSIUP.
Altri commenti allo scritto ci paiono inutili.

Il «sinistrismo» maschera della Gestapo

Non è la prima volta che i nazi-fascisti ricorrono all'arma della demagogia e si coprono il volto con la maschera «rivoluzionaria» per tentare di conquistare una qualche influenza tra gli operai. Influenza che non potrebbero certamente conquistare presentandosi col loro vero volto di nazi-fascisti.
Non hanno forse i nazi-fascisti presentato la loro guerra come la guerra delle nazioni «proletarie»? Non hanno forse, tanto in Italia i fascisti quanto in Germania i nazisti, presentato la loro guerra come la guerra contro la «demoplutocrazia imperialista»? come la guerra per la conquista del pane, come la guerra dei poveri contro i ricchi? Non hanno forse i briganti tedeschi cercato di velare il loro terrorista e sanguinario regime imperialista con il binomio di nazionale-socialismo? Non si sono forse serviti, sin da parecchi anni fa, di tutte le correnti troschiste, opportuniste e di sinistra dei vari paesi per condurre la loro lotta contro l'Unione Sovietica e contro i Partito Comunisti? Chi ha dimenticato i processi del 1936-1938 di Mosca, i quali rivelarono al mondo il mostruoso connubio del troschismo e del sinistrismo internazionale con i servizi della Germania e del Giappone?
Non è dunque una novità per noi il constatare che con l'occupazione teutonica in Italia sono apparsi alcuni fogli dai pomposi titoli «proletari» come «Stella Rossa» e «Prometeo» i quali con reboante fraseologia massimalista e pseudorivoluzionaria dicono di essere sulla via della ... sinistra. In realtà sono sulla via della Gestapo.
Gli uomini di Hitler e di Goebbels non potevano certo illudersi di riuscire a fare presa sulle masse operaie italiane con la propaganda nazionalsocialista, antisovietica e antibolscevica, servendosi di strumenti fuori uso quali Mussolini, Pavolini, Farinacci e soci.
Come frenare, ostacolare, limitare l'eroica lotta che il proletariato, guidato dal Partito Comunista conduce per la cacciata dei tedeschi dall'Italia e l'annientamento dei rigurgiti del fascismo?
Ecco allora saltare fuori i nemici dell'Unione Sovietica e parlare a nome dell'Unione Sovietica, ecco gli autori del patto antibolscevico parlare a nome del bolscevismo, ecco gli autori del patto anticomintern in combutta col «sinistrismo» denigratore del Comintern parlare a nome dell'Internazionale e protestare per lo scioglimento dell'Internazionale, invocare il nome di Marx e di Lenin, richiamarsi ai principi comunisti per gridare contro la degenerazione, contro l'opportunismo, contro il centrismo dei comunisti.
Ma sotto la maschera del «sinistrismo» è facile scorgervi il bieco sanguinario volto del nazi-fascismo. Strappiamo questa maschera, laceriamo il velo e vi scorgeremo il grugno di Hitler.
Ogni operaio al quale sia capitato per le mani qualcuno di questi luridi fogli dai titoli altisonanti e dall'etichetta «rivoluzionaria» si sarà certamente reso conto della vera natura del loro contenuto. Bastano a ciò poche riflessioni.
I nazisti che oggi occupano i due terzi dell'Italia, sono coloro che da dieci anni opprimono sotto la più feroce dittatura il proletariato tedesco, sono coloro che sono intervenuti per schiacciare la Repubblica popolare Spagnola, sono coloro che hanno scatenato l'attuale guerra mondiale, sono coloro che hanno invaso, saccheggiato, private della loro indipendenza e libertà tutta una serie di paesi d'Europa, sono coloro infine che hanno aggredito, mosso la guerra e invaso l'Unione Sovietica, il paese del Socialismo.
Ebbene, questi fogli, «Stella Rossa» e «Prometeo», non dicono una sola parola contro i tedeschi, contro i nazisti, non incitano alla lotta e alla lotta immediata contro i nazisti tedeschi, al contrario questi luridi fogli attaccano il Partito Comunista perchè con tutte le sue forze è sceso in lotta per la cacciata dei tedeschi dall'Italia, perchè chiama le masse popolari italiane a lottare con tutti i mezzi, ad insorgere contro i tedeschi ed i fascisti.
Cosa fanno i comunisti italiani? Scrivono costoro sui loro sconci fogli. Secondo costoro i comunisti italiani stanno svolgendo una «bassa e vergognosa opera di tradimento e di rinnegamento di un secolo di lotta di classe perchè cercano di far versare al proletariato il sangue in difesa degli interessi della borghesia». Lottare con le armi alla mano contro le orde naziste, contro il nemico numero uno dell'umanità, lottare per liberare il popolo italiano dall'oppressione tedesco-fascista, lottare per aiutare a sconfiggere il nemico, l'aggressore dell'Unione Sovietica, lottare per facilitare e rendere più rapida la vittoria dell'Unione Sovietica, lottare per conquistare la libertà in Italia, significa per i cosidetti «sinistri», «integralisti», difendere gli interessi della borghesia.
Ma non è forse oggi supremo interesse della borghesia reazionaria tedesca ed italiana, che il popolo, i lavoratori, gli operai se ne stiano tranquilli, a lavorare pacificamente e contribuire così alla continuazione della guerra di Hitler?
E mentre i figli migliori della nostra terra, mentre i nostri migliori compagni conducono eroicamente sul fronte partigiano a Gorizia, a Udine, a Lecco, a San Martino, in Val d'Ossola ed in tante altre località d'Italia, la guerra contro i tedeschi ed i fascisti; mentre gli operai, i contadini e gli intellettuali italiani versano il loro sangue nella lotta contro gli invasori, i loschi redattori di «Prometeo» vomitano le loro sconcezze sotto il titolo: «L'insidia del partigianismo». Secondo costoro il partigianismo antitedesco è un'arma di cui si serve la borghesia per accecare l'operaio, secondo costoro gli operai devono rifiutare di andare nelle formazioni di partigiani, devono «disertare le guerra»; secondo costoro «tra due imperialismi» che si combattono nel nostro paese, non vi è per il proletariato interesse di scelta.
Ecco il volto della Gestapo che si rivela. Gli operai, i lavoratori italiani dovrebbero restarsene passivi a casa loro, non dovrebbero parteggiare né per gli uni, né per gli altri, non dovrebbero attaccare i nazi-fascisti.
Ecco quello che vorrebbero i gauleiter hitleriani, ecco cosa predicano i «sinistri» di «Prometeo».
E questo atteggiamento  «attesista», «astensionista», quest'atteggiamento di una vigliaccheria inqualificabile, viene predicato in nome dei principi rivoluzionari, abusando dei nomi di Marx e di Lenin. La bandiera di Marx e di Lenin non è mai stata la bandiera dell'assenteismo, dell'astensionismo e della capitolazione. Non vi fu mai né lotta né guerra di popolo alla quale il Partito di Marx e di Lenin sia stato estraneo. Tutti i popoli oppressi nel secolo scorso e nel periodo storico che noi viviamo, hanno sempre trovato nella classe operaia o nella sua avanguardia la parte più combattiva e cosciente, il nerbo più tenace della guerra di L.N.
Oggi, milioni di tedeschi e di lavoratori degli altri paesi d'Europa gemono sotto il barbaro tallone di ferro dell'hitlerismo. I tedeschi hanno aggredito e messo a ferro e fuoco vasti territori dell'Unione Sovietica e i «sinistri», uomini di «Prometeo» e di «Stella Rossa», hanno la spudoratezza di proclamare che non bisogna lottare contro i tedeschi, hanno la spudoratezza di predicare l'astensionismo; hanno la spudoratezza di invitare gli operai a non andare nelle formazioni partigiane, hanno la spudoratezza di dire che tra i due contendenti che si battono sul nostro suolo non vi è possibilità di scelta.
Vi è un solo operaio che può avere il minimo dubbio sulla marca di fabbrica di quella «sinistra» propaganda? La marca di fabbrica è quella tedesca: Made in Germany.
Come, non vi è possibilità di scelta fra i due contendenti?
Ma gli anglo-americani sono oggi gli alleati dell'Unione Sovietica. I tedeschi invece sono gli aggressori, i saccheggiatori dell'Unione Sovietica. Gli anglo-americani sono coloro che assieme all'Unione Sovietica hanno posto come condizione di pace l'annientamento del fascismo e del nazismo, l'abbattimento dei regimi di Hitler, di Mussolini e dei loro satelliti; i tedeschi invece sono coloro che hanno tolta l'indipendenza ai popoli, sono coloro che occupata l'Italia, hanno subito ricostituito un governo con i Mussolini, i Pavolini e gli altri traditori fascisti.
I redattori di «Prometeo» e di «Stella Rossa» accusano il P.C. di tradire il proletariato italiano perchè si è fatto propugnatore del C.d.L.N., perchè si è alleato con i Partiti borghesi. Costoro strillano che bisogna farla finita con la democrazia, che la democrazia è la stessa cosa del fascismo. Costoro dicono che bisogna fare la rivoluzione proletaria, che ci vuole la dittatura del proletariato.
Ecco Hitler ecco Goebbels che cacciano fuori il loro volto.
Nel corso di questa guerra, in seguito alla perdita, da parte di parecchi popoli, della loro libertà ed indipendenza nazionale, in seguito all'aggressione all'Unione Sovietica, si sono venute creando le condizioni per la realizzazione della più grande alleanza di nazioni e di popoli per l'annientamento del fascismo e del nazismo, per la riconquista della libertà e dell'indipendenza. Tutti i nemici del nazismo e del fascismo si sono nel corso di questa guerra coalizzati.
Hitler, sempre più stretto alla gola da questo potente blocco di forze strilla e grida al bolscevismo: «Si vuole instaurare il bolscevismo in Europa».
Alle sue grida fanno eco «Prometeo» e «Stella Rossa» ed altri fogli di tale risma che scrivono: «Oggi noi non dobbiamo lottare contro i tedeschi, ma contro la democrazia, per la dittatura, per il bolscevismo». Sciocchi servitorelli di Hitler! Questo brigante ha bisogno oggi per creare timori, incertezze, esitazioni tra i popoli, per incrinare la compagine delle Nazioni Unite e dei Fronti Nazionali di sbandierare lo spettro del bolscevismo, ed ecco subito trovati i servi ben disposti -coscienti o no- di «Stella Rossa» e di «Prometeo». Ecco queste losche figure levare alte grida al cielo: «Sì, vogliamo il bolscevismo» e lanciare contumelie contro il P.C. perchè avrebbe rinnegato il suo programma.
Ogni operaio sa che il nostro Partito, il Partito Comunista, non ha per nulla rinunciato al suo programma e ai suoi obiettivi fondamentali.
Ogni operaio sa che gli obiettivi dell'imperialismo anglo-americano non sono gli stessi dell'Unione Sovietica, non sono gli stessi obiettivi delle larghe masse popolari di tutti i paesi, ma ogni operaio sa anche che in questo momento l'Inghilterra e l'America hanno in comune con l'Unione Sovietica e con le masse popolari di tutti i paesi l'obiettivo della sconfitta della Germania, dell'annientamento del nazismo, della restituzione dell'indipendenza e della libertà ai popoli.
Ogni operaio sa che il raggiungimento di questi obiettivi è oggi l'interesse fondamentale e preminente della classe operaia di tutti i paesi. Ogni operaio sa che il raggiungimento di tali obiettivi è la premessa essenziale per l'ulteriore avanzata della classe operaia sulla strada della rivoluzione.
Oggi nei diversi paesi, ed anche in Italia, si è realizzato un blocco di forze, un blocco di partiti che sono d'accordo di lottare assieme per la cacciata dei tedeschi, per l'annientamento del fascismo, che sono d'accordo di lottare assieme per la realizzazione di un governo di democrazia popolare. I tentativi di Hitler, di Goebbels e dei loro servi, i «sinistri» italiani, per incrinare questo blocco sono ridicoli.
Ogni operaio sa che i comunisti non hanno rinnegato i loro principi. Noi comunisti concepiamo la democrazia popolare non come un ritorno ai vecchi reazionari regimi della democrazia borghese. Noi lottiamo per realizzare un governo che si basi sulle masse popolari, un governo che conduca la lotta contro le forze reazionarie imperialiste, che impedisca il loro predominio politico e renda impossibili qualsiasi ritorno reazionario. Noi comunisti lottiamo oggi per la realizzazione di un obiettivo al quale tende la grande maggioranza del popolo italiano. Il raggiungimento di quest'obiettivo:la sconfitta e l'annientamento del nazismo e del fascismo; la conquista delle libertà democratiche non sarà ancora la realizzazione del programma comunista, ma sarà già un grande passo in avanti sulla via del progresso, sarà un colpo mortale per le forze reazionarie imperialiste.
Il P.C. strillano i «sinistri» servitori di Hitler, si è alleato ai partiti borghesi. Ogni operaio sa  che per il raggiungimento dell'obiettivo oggi fondamentale: la sconfitta del nazismo e del fascismo, la conquista delle libertà democratiche, il nostro Partito si è fatto propugnatore del C.d.L.N., al quale partecipa in prima fila assieme al Partito Socialista, al Partito d'Azione, assieme ai cattolici, ai liberali ed agli altri movimenti democratici popolari, ma ogni operaio sa anche che il P.C. conserva tutta la sua autonomia ed indipendenza, e non tralascia di criticare anche i suoi alleati quando questi assumono posizioni attesiste, opportuniste, capitolarde.
Ogni operaio sa ad esempio che il P.C. sostiene la necessità della lotta a fondo ed immediata contro i tedeschi  e i fascisti, che il P.C. sostiene che questa lotta non può che essere diretta dal C.d.L.N. e non dal reazionario governo monarchico badogliano. Ogni operaio sa che il P.C. sostiene la necessità di realizzare in Italia un governo di democrazia popolare, il quale si basi veramente sulle masse, dal quale siano esclusi tutti i complici ad i compromessi con la politica fascista.
Oggi il tradimento più infame è perpetrato da coloro che sotto la maschera di un frasario pseudo-rivoluzionario, massimalista, estremista, predicano la passività, invitano gli operai a starsene neutrali, a non partecipare alla lotta partigiana, aiutando così i tedeschi ad opprimere il popolo italiano.
Costoro cercano di indebolire l'azione che il nostro Partito conduce contro i tedeschi ed i fascisti, tentando di diminuire la sua autorità, predicando l'assenteismo e la passività, tentando di incrinare il blocco delle forze antifasciste, sono dei traditori della Guerra di L.N., si rivelano per degli alleati diretti di Hitler e di Mussolini, costoro, lo sappiano o no, sono dei volgari agenti della Gestapo.
L'azione criminosa ed infame di questi luridi individui deve essere smascherata e denunciata. Essa costituisce un tradimento ed un insulto per tutti i combattenti contro i tedeschi ed i fascisti, per tutti gli eroi che ogni giorno mettono a repentaglio la loro vita nella lotta per la libertà e l'indipendenza del popolo italiano.
E' imperioso dovere di ogni operaio cosciente, di ogni lavoratore, di ogni italiano, di ogni combattente contro i tedeschi e i fascisti, di mettere alla gogna questi «sinistri» disgregatori, di trattare questi infami come si trattano le spie e i traditori, di boicottare la loro stampa che scrive per conto della Gestapo, che favorisce e serve i tedeschi. Tutti coloro che oggi, coscientemente o no, aiutano i tedeschi sono dei traditori, tutti i giornali che scrivono contro il fronte partigiano, che cercano di spezzare l'unità del F.N., che predicano l'astensionismo e la diserzione dalla guerra di L.N., sono dei giornali al servizio dei tedeschi e ei fascisti, sono delle agenzie del nemico.
Anche «Bandiera Rossa»che si arroga il titolo di organo comunista ed è in realtà espressione del più trito e balordo massimalismo, fa eco a «Prometeo» ed a «Stella Rossa». Anche «Bandiera Rossa» ha assunto posizioni «attesiste» ed apertamente opportuniste. Essa invita gli operai a prepararsi per... domani, per la rivoluzione proletaria, «ma a non lasciarsi oggi distrarre da altri compiti, a non sciupare, a non disperdere armi e mezzi di lotta». «Al Fronte Nazionale contro i tedeschi ed i fascisti noi opponiamo -scrivono i redattori di «Bandiera Rossa»- la parola d'ordine Rivoluzione Proletaria.
Anche «Bandiera Rossa» attacca il Comitato di L.N. e accusa di tradimento i partiti proletari che vi aderiscono, opera quindi per disgregare l'unità delle forze che si battono contro i tedeschi e i fascisti.
Si accorge o no, «Bandiera Rossa» di fare con queste sue posizioni, il gioco di Hitler? Si tratta di senile incoscienza del decrepito massimalismo, oppure la Gestapo è già arrivata con la sua lunga mano a toccare qualcuno del MUP e della redazione di «Bandiera Rossa»?
Tutto per il fronte significa anche lotta a fondo contro tutti coloro che cercano di indebolire il fronte della lotta.
Nessun operaio deve più sporcarsi le mani coi luridi fogli della quinta colonna e con quelli che coscientemente o no servono alla quinta colonna.

LA NOSTRA LOTTA  n. 6  Dicembre 1943