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archivio > Archivio sulla sinistra>Al lavoro compagni! (Il sindacato rosso, n. 26, agosto 1970)

aggiornato al: 28/07/2010

Il sindacato rosso, n. 26, agosto 1970

Concludiamo il mese di luglio con un altro articolo scritto nel luglio del 1970 alla morte di Amadeo Bordiga. In questo luglio 2010, quarantesimo anniversario della sua scomparsa, abbiamo pubblicato altri scritti comparsi all'epoca nella stampa del partito in cui Bordiga aveva militato e cioè:  Una milizia esemplare al servizio della rivoluzione, Forgiatore di Militanti ed Amadeo Bordiga, tradotto questo dal francese.

 

Al lavoro compagni!

 

Il nostro compagno Amadeo Bordiga è morto. La sua morte toglie al proletariato rivoluzionario e al Partito comunista internazionale uno dei suoi militanti più formidabili e più eroici. La perdita è incalcolabile anche se da tempo la sua malattia aveva tolto al nostro partito il sostegno di un cervello così poderoso, di un cuore così saldo, di una passione così esaltante al servizio del Comunismo e della rivoluzione proletaria. Chi fu Amadeo? Fu un compagno, fu un combattente della causa proletaria, fu uno di quei pochi, pochissimi militanti che seppero tenere alta la bandiera del Comunismo in tutte le situazioni, anche le più terribili, senza mai ammainarla, senza mai rinnegare o mistificare il programma grandioso della rivoluzione proletaria. Amadeo fu un comunista, lo fu fino alla fine dei suoi giorni, lo fu finché una goccia di energia vitale rimase nel suo organismo squassato da 60 anni di lotta politica condotta senza risparmio delle proprie forze e delle proprie energie. Amadeo fu la lotta condotta dal 1912 al 1921 nel seno del PSI per la formazione di una corrente comunista strettamente ancorata ai principi del marxismo. Fu il Partito comunista d'Italia del 1921; fu la lotta terribile per arginare la degenerazione e la controrivoluzione avanzante nel seno stesso della gloriosa Internazionale Comunista; fu la battaglia per la ricostruzione del partito marxista,  del partito mondiale del proletariato in mezzo alla tempesta dello stalinismo traditore e del post-stalinismo ancora peggiore. E' la tradizione, la linea luminosa, il fronte eroico del proletariato che lotta per la sua emancipazione e per la liberazione di tutta l'umanità dal giogo maledetto del Capitale che trova in Amadeo Bordiga uno dei suoi combattenti più tenaci e più fermi come in Marx ed Engels come in Lenin e Trotski, come in milione e milioni di proletari e di comunisti senza nome e cognome che su questa linea si sono schierati fino alla morte e di nuovo si schiereranno in futuro per l'assalto immancabile alle fortezze del Capitale. Lasciamo ai gazzettieri della borghesia e ai loro sgherri che in Italia si chiamano PCI, PSI, PSIUP e gruppetti vari il compito infame di riportare all'attenzione di un pubblico drogato e rimbecillito da 40 anni di controrivoluzione aneddoti e curiosità sulla persona Bordiga. Il proletariato rivoluzionario riconosce in lui il compagno di battaglia,  il compagno che più di tutti seppe tenere il suo posto di combattimento fino alla fine e mai si ritirò, né dette quartiere all'avversario borghese. I compagni di Amadeo sono o proletari conosciuti e sconosciuti che si batterono sul fronte della guerra di classe, quelli che su questo fronte si battono oggi e quelli che domani impugneranno le armi. Amadeo non è, non è mai stato, un nome di persona, ma una linea, un fronte di combattimento, un cuore e un cervello che pulsano appassionatamente per il Comunismo; l'ultimo dei proletari che si batte nel partito rivoluzionario è Amadeo come Amadeo è l'ultimo dei proletari rivoluzionari. Amadeo è il Partito comunista internazionale e la migliore commemorazione di Amadeo è il lavoro stesso del Partito per organizzare e dirigere il futuro assalto rivoluzionario del proletariato. Amadeo è morto: al lavoro compagni!

 

Il sindacato rosso, n. 26, agosto 1970