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archivio > Archivio sulla sinistra>Due alleati: Capitalismo e Chiesa (Battaglia comunista, n. 19, 10 - 17 settembre 1947)

aggiornato al: 14/01/2013

Battaglia comunista, n. 19, 10 - 17 settembre 1947

Un vecchio bell'articolo sul rapporto e lo stretto legame tra il potere, temporale e spirituale, di questa società. Buona lettura!

 

 

Due alleati:

CAPITALISMO E CHIESA

 

In un secolo di profonda crisi materiale e spirituale che ha quasi assopito le vive energie del pensiero, col sorgere ed il progressivo svilupparsi dei totalitarismi, per rimediare in qualche modo alla vuota superficialità delle ideologie borghesi, è invalso l'uso di una magniloquente e bolsa retorica che accompagna invariabilmente ogni atto ed ogni parola di qualsivoglia esponente di nazioni o di strati sociali.

Di questo luccicante e pacchiano apparato retorico fa parte l'uso ormai invalso in tutto il mondo, dello scambio di altisonanti messaggi tra «leaders», capi di Stato, dittatori. Chi non ricorda il «carteggio» Mussolini-Hitler? O la solenne dichiarazione della Carta Atlantica preceduta da lunghe reciproche epistole dei capi democratici? Terminato il conflitto quest'uso non è passato di moda. E' di questi giorni l'invio di un messaggio di Mister Truman a Pio XII e la sollecita e calorosa risposta di quest'ultimo.

La chiesa cattolica, dopo aver lottato tenacemente contro la borghesia rivoluzionaria la quale attentava alla sovranità super nazionale di San Pietro, dalla fine del secolo scorso ha cessato l'ineguale contesa., sanzionando più o meno tacitamente il nuovo stato di cose. Codesta lotta che dal '500 non ha conosciuto soste né sostanziali patteggiamenti, si è iniziata con le profonde lacerazioni della Riforma e ha raggiunto il suo punto culminante durante la Rivoluzione Francese, dando gli ultimi sporadici guizzi nella lotta che il kulturkampf bismarkiano condusse per la laicità dello Stato tedesco contro il cattolicesimo rinascente. Il nuovo indirizzo politico di appoggio ai regimi esistenti, di rinuncia alla supremazia della religione ebbe dapprima carattere sporadico per assumere via via forma ufficiale. L'espressione massima della collusione tra Chiesa e società borghese si ebbe tuttavia in Italia dal 1925 in poi. Con la firma dei Patti lateranensi, con l'appoggio della religione al totalitarismo capitalistico, fu chiaramente dimostrata la funzione reazionaria e conservatrice del Vaticano che veniva così inquadrandosi nelle maglie difensive dello Stato, in cambio dell'appoggio «totalitario» del cattolicesimo. Il regime fascista versò più di due miliardi di lire al valore del 1929 mentre venivano pienamente salvaguardate le proprietà fondiarie della Chiesa in tutto il Paese. Ed erano forse ancora visibili le rovine delle Camere del lavoro assaltate e distrutte dalle squadracce fasciste quando Pio XI esaltava in Mussolini «l'uomo della provvidenza», mentre vescovi e sacerdoti benedicevano i neri gagliardetti delle stragi controrivoluzionarie, esortando il popolo alla calma e al rispetto della legge.

Lo stesso Pio XI, che aveva donato un ... crisma religioso al fascismo, criticava aspramente nelle sue Encicliche le concezioni comuniste poiché «all'individuo non è riconosciuto di fronte alla collettività alcun diritto ... rinnegando poi il comunismo ogni gerarchia ed ogni autorità da Dio stabilita». Le classi dominanti d'Italia non potevano servirsi più egregiamente del boia e del prete!!!

Ma l'esito disastroso per le potenze dell'Asse della seconda guerra mondiale, impose alla Chiesa Cattolica una radicale conversione politica. In realtà il Vaticano non aveva mai tagliato i ponti con le democrazie occidentali dalle quali venivano in larga misura finanziamenti ed aiuti. L'atteggiamento ostile verso il cattolicesimo assunto dal nazismo, che di ben altre armi spirituali ed ideologiche si serviva per tenere avvinte le masse lavoratrici, offrì alla Chiesa lo spunto per tramutarsi in paladina della democrazia. L'uomo della «provvidenza» fu buttato a mare senza misericordia  mentre si inaugurava la nuova grande politica filo-americana.

Gli stretti vincoli che legano ormai la Chiesa di Roma al capitale finanziario d'oltre Atlantico hanno avuto un riflesso immediato nelle recenti nomine delle alte gerarchie ecclesiastiche. Il Segretariato di Stato, altissime cariche della burocrazia pontificia, nuovi cappelli cardinalizi sono stati assegnati esclusivamente al clero degli Stati Uniti, mentre non è privo di significato il fatto che in Italia un partito notoriamente legato alla Chiesa e padrone del governo svolga una politica di succube acquiescenza all'imperialismo americano e al piano Marshall.

La Chiesa non può vivere senza ...uomini della Provvidenza. Truman invia messaggi al «rappresentante di Dio sulla terra»: «Noi americani combattiamo per un mondo organizzato secondo i principi cristiani...». La costituzione americana, infatti fin dal 1787, mette a base del vivere civile, la dottrina cristiana: nonostante ciò, o proprio per questo, in America l'oppressione e la persecuzione di classe sono tra le più feroci, i linciaggi della gente di colore sono all'ordine del giorno, la libertà riveste carattere puramente formale, mentre con le recenti legislazioni antioperaie e antisciopero il fascismo americano getta la maschera, ma non.... abbandona (e perché dovrebbe farlo?) la costituzione basata sui principi cristiani. Truman riafferma la sua decisa volontà di combattere il «collettivismo» o, in altre parole, le masse lavoratrici e il socialismo: «L'umanità non deve vivere nelle catene del falso ed in quelle dell'organizzazione collettivistica...».

Non è perciò strano che il rappresentante di Dio sulla terra risponda con calore esortando alla lotta contro i negatori dell'ordine: «Vostra Eccellenza troverà piena e concorde collaborazione dalla Chiesa di Dio...La Chiesa non ha paura, noi non possiamo scendere a patti con i nemici dichiarati di Dio ».

Ma ai «telegrammi» ed alla bolsa retorica, alla guerra imperialistica, segue la reazione controrivoluzionaria. Chiesa e Stati di ogni specie e colore, dimenticando divergenze di testi e di dogmi, si stringeranno allora in fronte unico per la santa crociata contro il proletariato «infedele negatore di Dio».

E' la loro costante parabola.

Trasimaco

 

Battaglia comunista, n. 19, 10 - 17 settembre 1947